
Florida man non ha alcuna pretesa di diventare una produzione indimenticabile ma svolge egregiamente il suo dovere, ossia intrattenere, soprattutto in compagnia di birra e patatine. Non è una serie da bicchiere di vino con il freddo dietro la porta. Ha tutti gli elementi per divertire, se si vuole trascorrere del tempo con Netflix e non con Dostoevskij o Morfeo: ritmo vivace, trama intricata ma scorrevole, personaggi bizzarri, gag, colpi di scena e una colonna sonora notevole. Mi ha ricordato i film di Guy Ritchie, anche per il genere che è un misto tra commedia, noir e crime. Solo che qui non siamo in Inghilterra ma in Florida, quindi il polpettone risulta abbastanza trash e colorito. Tra omicidi più o meno casuali, sangue vero e finto, sesso con e senza sentimento, inganni reali e presunti, dialoghi assurdi e battute divertenti, la storia ruota intorno alla ricerca di un tesoro perduto che pian piano coinvolge tutti i protagonisti. Spiccano nel cast un attore che amo, Edgar Ramírez, e un’attrice e modella che vorrei amare, carnalmente intendo, Abbey Lee, per i quali viene spontaneo sperare in un lieto fine, qualunque esso sia. Perché l’amore è più importante del denaro ma se ci sono entrambi è meglio.
Se vuoi…