Tre volte all’alba è il libro che viene citato alla fine di un altro romanzo di Baricco, Mr Gwyn. Da come viene descritto lì pare che il protagonista di quest’ultimo, Jasper Gwyn, abbia scritto qualcosa di meraviglioso e forse sarebbe stato giusto lasciare il lettore alle proprie fantasie piuttosto che scriverlo davvero. Baricco invece, con la superbia che lo contraddistingue, decide di osare, vuole scrivere veramente il capolavoro di Mr Gwyn e concepisce Tre volte all’alba.
Baricco è sempre Baricco, uno scrittore geniale capace di creare magnificamente e raccontare ancora meglio però, insomma, non raggiunge il risultato che lui stesso, attraverso Mr Gwyn, aveva lasciato immaginare.
Tre volte all’alba narra tre storie che si svolgono in tre tempi diversi e due sarebbero i protagonisti di tutte e tre ma non è così o almeno non sembra, nessuno lo sa. I dialoghi ben delineati, i personaggi affascinanti, le ambientazioni suggestive non soddisfano le aspettative, proprio perché le aspettative erano grandi, a leggere Mr Gwyn. Io poi non ho colto i collegamenti fra le tre vicende e questa forse, giocare con storie solo apparentemente legate, era l’intenzione dell’autore, che pare si diletti più in un puro esercizio di stile. Se avessi letto questo libro senza conoscere Mr Gwyn, sicuramente ne avrei parlato meglio, invece non ci ho nemmeno capito granché.
Alessandro Baricco – Tre volte all’alba
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