Come sai, io sono un grande appassionato di fumetti, soprattutto di quelli sui supereroi. Trovo che tutta la filosofia che circonda i supereroi sia affascinante. Prendi il mio supereroe preferito: Superman. Non un grandissimo fumetto, la sua grafica è mediocre. Ma la filosofia, la filosofia non è soltanto eccelsa, è unica! Dunque, l’elemento fondamentale della filosofia dei supereroi è che abbiamo un supereroe e un suo alter-ego: Batman è di fatto Bruce Wayne, l’Uomo Ragno è di fatto Peter Parker. Quando quel personaggio si sveglia al mattino è Peter Parker, deve mettersi un costume per diventare l’Uomo Ragno. Ed è questa caratteristica che fa di Superman l’unico nel suo genere: Superman non diventa Superman, lui è nato Superman. Quando Superman si sveglia al mattino è Superman, il suo alter-ego è Clark Kent. Quella tuta con la grande “S” rossa è la coperta che lo avvolgeva da bambino quando i Kent lo trovarono, sono quelli i suoi vestiti; quello che indossa come Kent, gli occhiali, l’abito da lavoro, quello è il suo costume, è il costume che Superman indossa per mimetizzarsi tra noi. Clark Kent è il modo in cui Superman ci vede. E quali sono le caratteristiche di Clark Kent?! È debole, non crede in se stesso ed è un vigliacco. Clark Kent rappresenta la critica di Superman alla razza umana.
Immagina di possedere un superpotere, un dono nemmeno così esclusivo, che anche altri hanno e che fa di te un tipo un po’ speciale, un pizzico. Niente di davvero straordinario, s’intende, un valore aggiunto che ti distingue dal normale e dal banale. Hai questo dono e lo sai, te lo porti dietro da sempre, sin dalla tua rinascita. E’ cresciuto con te con il passare del tempo e giorno dopo giorno ne divieni sempre più padrone, pur sfruttandolo con parsimonia. E’ potente, non puoi abusarne, diventerebbe ingestibile e non potresti permettertelo. Imploderesti. Sai cosa potrebbe provocare nella sua massima espressione, per cui lo richiami soprattutto quando ne hanno bisogno gli altri perché in questo modo, alla fine, gratifica anche te. Non sei Superman, non sei nemmeno Clark Kent però. Sei un ibrido tra i due, un uomo con i suoi punti di forza e le sue debolezze, con poche paure e molte sicurezze. Forse più somigliante a quel Batman degli anni sessanta, goffo, con la pancia e il pigiama, che del supereroe non aveva niente e che combatteva la criminalità risolvendo indovinelli. Potresti essere un fumetto, non un grande fumetto, uno di quelli dalla grafica mediocre. Mezzo uomo e mezzo fumetto. Sempre in bilico. Né troppo di là né troppo di qua, nel centro, nell’unico punto possibile per non cadere. Come quasi tutto ciò che ti contraddistingue.
Hai una personalità ma non hai capito se è buona o cattiva. Decidi con la tua testa ma spesso è di cazzo. Segui senza inseguire ma non conosci la strada. Hai pochi amici e ti dimentichi pure di chiamarli per il compleanno; hai tanti contatti e a tutti fai gli auguri. Non guardi la TV ma hai un televisore e, cosa peggiore, a volte lo accendi. Ti piace leggere ma non digerisci la poesia. Non mangi carne ma non perché sei vegetariano, solo perché non ne sopporti il sapore. Studi comunicazione, stai in chat e ripudi le faccine. Sai ascoltare chi è lontano da te chilometri e fatichi a farlo con chi ti è accanto. Sai vedere oltre le maschere, togliendo il mantello a chi osservi e poi non sai slacciare un reggiseno. Hai gusto per gli oggetti, le mete, gli incontri ma raramente assaggi: o ti nutri da ingordo o resti digiuno. Hai tatto, sai usare le parole nel modo e nel momento giusto, spesso però sbagli il luogo. Senti la puzza di bruciato già dalle prime fiammelle eppure subisci il fascino dell’incendio. Ti piacciono i cartoni animati, quelli di una volta, come quel Batman che ti rappresenta, il quale però era un telefilm.
Non puoi vivere sempre al centro, spostati e accetta la possibilità di cadere, impareresti a rialzarti per camminare senza zoppicare. E smettila di immaginare quel dono. Sarà profondo, antico, razionale, orale, luminoso, ambiguo, eppure esiste. E’ solo nascosto. Tra le righe.
Se vuoi…