Nell’anno appena concluso ho potuto leggere 41 libri. Non sono i 54 dell’anno della pandemia (e per fortuna direi) ma sono abbastanza nell’anno dello smart working definitivo ed è superfluo sottolineare che la quantità in questi casi conta poco in confronto alla qualità. E’ vero però che più si riesce a leggere e più si ha la possibilità di etichettare i libri belli e quelli meno belli, diventando esigenti. Ricordo periodi in cui ho voluto leggere mattoni come “Infinite Jest” o “Delitto e castigo” che hanno richiesto parecchio tempo, abbassando la media di fine anno, ma che mi hanno lasciato un titolo enorme da aggiungere al curriculum. Tra l’altro nella mia libreria ho inserito anche i fumetti (gli albi, non quelli in serie ché non finirei mai) che mi sorprendono di continuo e che alzano il livello per quanto si sono evoluti. Sulla libreria virtuale Anobii, dove catalogo le mie letture, quest’anno ho dato il massimo delle stelline soltanto a quattro libri e due sono fumetti: “Django unchained” e “Batman. Anno uno“. Gli altri due sono “L’abito da sposo” e “Canto di Natale“. Chiaramente il voto, del tutto soggettivo, è influenzato da tanti fattori, non ultimo l’umore del momento che nel mio caso è altalenante quanto il galeone delle giostre. Se dovessi rivalutare oggi i libri dell’anno, cambierei senza dubbio quasi tutti i voti. Ho letto comunque tanti libri che resterebbero più che buoni (qualcuno a memoria: “La migliore offerta“, “I miei stupidi intenti“, “No sleep till Shengai“, “La canzone di Achille“, “Il dubbio“, “Poeta al comando“, “L’ufficio degli affari occulti” e diversi altri) e almeno due libri inevitabilmente pessimi (“Posaman & friends” e “Era meglio il libro“), non a caso di due autori comici. Nel complesso sono soddisfatto delle emozioni che le pagine mi hanno dato e di quella voglia di mollare tutto per continuare la lettura che ho provato in molte occasioni. L’inizio del nuovo anno non cambia nulla, continuerò a leggere con la stessa passione e a scrivere non-recensioni per il sano gusto del cazzeggio. A proposito, tutte le non-recensioni le ho riportate qui: topperharley.com/non-recensioni, iniziano a diventare troppe, non so dove metterle, proprio come i libri.

I miei libri del 2022
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Commenti
13 risposte a “I miei libri del 2022”
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Ma sbaglio o vedo Mazinga ?
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Non sbagli affatto! Tra i miei robottoni preferiti…
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😀
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Ce ne sono altri in altri scaffali della libreria 🙂
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Anche io avevo un bel robottino ma forse preso da l’infinito e oltre è scappato. Magari un giorno torna.
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Tornano sempre alla base dopo le missioni.
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😉
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Pensa che se io ne leggo 8-10 faccio il record.
Come già detto: tempo limitato e lettura lenta non giocano a mio favore. Ma credo che alla fine l’importante sia leggere, e leggere libri che ci piacciono e che ci arricchiscono."Mi piace"Piace a 1 persona
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Hai detto bene, non conta quanti libri si leggono e in quanto tempo, l’importante è che ci sia un libro da portarsi dietro o sul comodino e aver voglia di leggerlo.
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Ho comprato “I miei stupidi intenti” ma non l’ho ancora letto. Delitto e Castigo forse è uno dei miei preferiti in assoluto nella vita! 😍
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“I miei stupidi intenti” l’ho letto per curiosità e mi ha stupito. Su “Delitto e castigo” non c’è da dire nulla, anche se non è in cima ai miei preferiti…
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“La canzone di Achille” mi è stato regalato per il compleanno, verrò a leggere la tua recensione non appena terminato 😉
PS
A me Foster Wallace piace tantissimo, ma “Infinite Jest” mi sa che rimarrà tra i libri mai voluti affrontare in questa vita 😬"Mi piace"Piace a 1 persona
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E’ la storia di Achille romanzata, molto appassionante. Infinite Jest puoi tranquillamente lasciarlo perdere, io mi sono intestardito e non è così che si dovrebbe leggere un libro. Però è un libro assurdo e maledetto che comunque ti prende.
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