
“Ciao, se state leggendo questo messaggio è segno che non sono più a questo mondo. Beh, non rattristatevi più di tanto, mi sta bene così; non ho rimpianti, sono morto facendo quello che ritenevo più giusto, difendendo i più deboli e rimanendo fedele ai miei ideali di giustizia, eguaglianza e libertà. Quindi nonostante questa prematura dipartita, la mia vita resta comunque un successo e sono quasi certo che me ne sono andato con il sorriso sulle labbra”. Comincia così questa raccolta di pensieri di Lorenzo Orsetti, detto Orso o Tekoşer, come si faceva chiamare in Siria, dove è andato a combattere per sostenere la causa curda, contro l’ISIS e le milizie turche. Gli Scritti dalla Siria del Nord-Est sono appunti, memorie, lettere e post su Facebook dei quali Orso ha lasciato traccia nel periodo in cui è stato arruolato con lo YPG (Unità di Protezione Popolare), in particolare in Rojava, a fianco dei curdi, seguendo i principi del Confederalismo Democratico che si fonda sulla convivenza tra religioni e culture diverse, sull’uguaglianza tra uomini e donne, sull’integrazione e il rispetto della natura. Orso non era uno stupido, non era un fanatico né un pazzo esaltato. Era un antifascista e un anarchico che ha iniziato a lavorare a 16 anni, prima in una gelateria, poi come cameriere e chef, perché voleva l’indipendenza e stava cercando una sua strada, senza dover sottostare a nessuno. Non era felice. Quando è venuto a conoscenza della rivoluzione del Rojava, ha iniziato ad informarsi e, dopo averci riflettuto per un anno, senza dirlo quasi a nessuno, è partito per la Siria. Sapeva bene dove stava andando. Amici e famigliari dicono che avesse finalmente trovato uno scopo, una ragione di vita che lo ha cambiato in meglio, rendendolo aperto, sorridente, sereno. E non perché era in guerra, ma perché gli ideali del popolo curdo erano anche i suoi. Tutto questo traspira dai suoi scritti e il suo sorriso bonaccione e contagioso, presente in ogni foto del libro, lo dimostra. Purtroppo, ha trovato anche la morte: l’aveva messa in conto, non si è mai pentito della sua scelta. Era il 2019. Il mondo faceva già schifo. Perlomeno non ha visto cosa è diventato oggi.
Lorenzo Orsetti – Orso. Scritti dalla Siria del Nord-Est





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