Uno, nessuno e ventitré

Orso

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Gli Scritti dalla Siria del Nord-Est sono appunti, memorie, lettere e post su Facebook di cui Orso ha lasciato traccia nel periodo in cui è stato arruolato con lo YPG (Unità di Protezione Popolare), in particolare in Rojava, a fianco dei curdi, seguendo i principi del Confederalismo Democratico...

“Ciao, se state leggendo questo messaggio è segno che non sono più a questo mondo. Beh, non rattristatevi più di tanto, mi sta bene così; non ho rimpianti, sono morto facendo quello che ritenevo più giusto, difendendo i più deboli e rimanendo fedele ai miei ideali di giustizia, eguaglianza e libertà. Quindi nonostante questa prematura dipartita, la mia vita resta comunque un successo e sono quasi certo che me ne sono andato con il sorriso sulle labbra”. Comincia così questa raccolta di pensieri di Lorenzo Orsetti, detto Orso o Tekoşer, come si faceva chiamare in Siria, dove è andato a combattere per sostenere la causa curda, contro l’ISIS e le milizie turche. Gli Scritti dalla Siria del Nord-Est sono appunti, memorie, lettere e post su Facebook dei quali Orso ha lasciato traccia nel periodo in cui è stato arruolato con lo YPG (Unità di Protezione Popolare), in particolare in Rojava, a fianco dei curdi, seguendo i principi del Confederalismo Democratico che si fonda sulla convivenza tra religioni e culture diverse, sull’uguaglianza tra uomini e donne, sull’integrazione e il rispetto della natura. Orso non era uno stupido, non era un fanatico né un pazzo esaltato. Era un antifascista e un anarchico che ha iniziato a lavorare a 16 anni, prima in una gelateria, poi come cameriere e chef, perché voleva l’indipendenza e stava cercando una sua strada, senza dover sottostare a nessuno. Non era felice. Quando è venuto a conoscenza della rivoluzione del Rojava, ha iniziato ad informarsi e, dopo averci riflettuto per un anno, senza dirlo quasi a nessuno, è partito per la Siria. Sapeva bene dove stava andando. Amici e famigliari dicono che avesse finalmente trovato uno scopo, una ragione di vita che lo ha cambiato in meglio, rendendolo aperto, sorridente, sereno. E non perché era in guerra, ma perché gli ideali del popolo curdo erano anche i suoi. Tutto questo traspira dai suoi scritti e il suo sorriso bonaccione e contagioso, presente in ogni foto del libro, lo dimostra. Purtroppo, ha trovato anche la morte: l’aveva messa in conto, non si è mai pentito della sua scelta. Era il 2019. Il mondo faceva già schifo. Perlomeno non ha visto cosa è diventato oggi.

Lorenzo Orsetti – Orso. Scritti dalla Siria del Nord-Est

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Commenti

12 risposte a “Orso”

  1. Avatar diamanta

    Non ho parole per questo post già perfetto come lo hai chiuso tu. :*

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    1. Avatar Topper Harley

      Mi dispiace non averne scritto prima, sapevo chi era ma ho scoperto solo ora questo libro.

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  2. Avatar umbertaruffini
    umbertaruffini

    Wow! Probabilmente non è l’esclamazione giusta per questo post. Mi ha toccato

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    1. Avatar Topper Harley

      Non sono stato io, è stato Orso

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  3. Avatar vipero1966
    vipero1966

    Riprendendo la chiusura del post, andando un po’ OT e comunque trattando più o meno gli stessi temi, vorrei suggerire un’altra lettura: Un mese nella vita di Enzo Baldoni.
    Ero membro della sua comunità virtuale, la Zonker Zone, una mailing list composta da un sacco di gente interessante. Oggi, probabilmente, troveremmo Enzo dalle parti di Gaza.
    Però senza un AK47 in braccio.

    (Per inciso, se fosse, molto probabilmente anche io avrei un AK47 in mano, anziché una macchina fotografica e una penna)

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    1. Avatar Topper Harley

      Mi ricordo bene di Baldoni, rapito e ammazzato in Iraq, ma non sapevo del libro.
      Penso che condividiamo più che gli stessi temi, sono d’accordo con te sull’AK47.

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      1. Avatar vipero1966
        vipero1966

        Questo scrisse Enzo prima di partire (più o meno le stesse parole di Orso, credo):

        [26 agosto 2004] “Guardando il cielo stellato ho pensato che magari morirò anch’io in Mesopotamia, e che non me ne importa un baffo, tutto fa parte di un gigantesco divertente minestrone cosmico, e tanto vale affidarsi al vento, a questa brezza fresca da occidente e al tepore della Terra che mi riscalda il culo. L’indispensabile culo che, finora, mi ha sempre accompagnato”. (Enzo G. Baldoni)

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        1. Avatar Topper Harley

          Non ho parole per definire persone di questo calibro, solo tanta ammirazione.

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  4. Avatar coulelavie

    Mi fa piacere che tu lo abbia ricordato così. :)

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    1. Avatar Topper Harley

      Al tempo ne hanno parlato in tanti ma io ho letto il libro solo ora. Spero non venga dimenticato.

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  5. Avatar
    Anonimo

    Lory

    Fossimo distratti….grazie sempre!

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    1. Avatar Topper Harley

      Siamo sempre distratti da qualcosa, purtroppo.

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