
Cassio Longino è stato, dicono, il centurione romano che trafisse con una lancia il corpo di Gesù sulla croce per accertarne la morte. Questo romanzo storico ne racconta la vita, dalle prime avventure a Roma fino al trasferimento in Galilea e all’arrivo (e alla dipartita) del messia, che indirettamente gli ruba la scena e diviene il protagonista della storia, non solo del libro ma proprio dell’umanità. Infatti, parallelamente alle vicende di Longino, che non crede né in Roma né nel nuovo profeta, si sviluppano le parabole e i miracoli di Gesù così come li conosciamo, con dovizia di particolari e accurati riferimenti storici. La Passione viene narrata in secondo piano, attraverso le esperienze di coloro – e sono davvero tanti – che hanno trovato Gesù nel loro cammino. O meglio, che Gesù ha trovato nel suo cammino. La lettura è entusiasmante dall’inizio alla fine, persino per me che non credo in dio e, come Longino, nemmeno in Roma. La definirei fantascienza, eppure ci sono più insegnamenti su Cristo qui tra le pagine che nelle sacre scritture e i preti e le suore e i papi messi insieme, soprattutto al cospetto dell’uomo comune che è Longino, che manco tifava Roma, che si faceva i fatti suoi e che si è ritrovato ai piedi di quello là, prima per trafiggerlo, poi per supplicarlo. Gesù ne esce come un supereroe della Marvel che la Chiesa, se fosse più aperta e meno avida, farebbe conoscere meglio grazie a testi come questo. E farebbe sold out ogni giorno, non solo la domenica e i festivi. Ma si sa, meglio un fedele ignorante che un lettore credente.
Louis de Wohl – La lancia di Longino




Scrivi una risposta a Anonimo Cancella risposta