
Entro per curiosità in uno dei negozi di Libraccio e ne esco, tra gli altri, con un testo di Lansdale che spero fortemente di trovare in vena, a differenza di quanto mi è capitato con le sue ultime uscite. Il romanzo ha una decina d’anni e sì, Lansdale era in gran forma. La Foresta ha tutti gli elementi distintivi dell’autore, perlomeno quelli che me lo hanno fatto apprezzare nel tempo: personaggi ai limiti dell’assurdo e violenza ai limiti della digeribilità, uno stile scorrevole, tanto umorismo e tanto sangue, un ingranaggio avvincente e anche qualche perla di saggezza. La trama è semplice. Siamo all’inizio del ‘900, naturalmente in Texas. Un ragazzo ingenuo, alla ricerca della sorella rapita da una banda di criminali incalliti, viene aiutato da un nano formidabile ed esperto tiratore, da un nero nerboruto che si porta dietro un maiale gigantesco, da una ex prostituta e da uno sceriffo con mezzo volto ustionato. Ognuno di loro ha un passato importante alle spalle e Lansdale trova l’occasione di raccontarlo tra una vicenda e l’altra, creando più storie dentro la storia. Un po’ alla Tarantino. Non a caso, ho appena scoperto con sorpresa e gioia, ne è stato tratto un film, in uscita il mese prossimo, che dimostra quanto siano i libri a scegliere noi anziché il contrario.
Joe R. Lansdale – La foresta




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