
Al buon vecchio Joe concedo tutto, leggerei pure un suo libro di ricette e lo farei con gli occhi a cuore. Questa è una buona storia. Stile impeccabile, protagonisti alla Hap e Leonard, la bonazza di turno, il cattivo sadico e terribile, le morti violente, l’immancabile ironia, il Texas sullo sfondo. Ma io da Lansdale mi aspetto qualcosa di più, qualcosa che non ha più, forse. Un’idea originale, la voglia di stupire, la passione, non lo so. Qui siamo sotto i suoi standard e sì, ci ha abituato male perché parliamo di un signor romanzo, tuttavia mi è sembrato piatto, prevedibile e senza colpi di scena. E, cosa strana, quelle continue metafore che usa per descrivere e colorare situazioni e particolari, suo marchio di fabbrica, stavolta mi sono sembrate forzate. E troppe. Mi hanno dato fastidio, lo ammetto. Qualsiasi altro autore ci avrebbe fatto festa. Joe però non è un autore qualsiasi e negli ultimi anni poche volte mi ha sorpreso. Probabilmente lo conosco troppo bene oppure, chissà, devo aspettare che esca il suo libro di ricette. Magari di dolci e ciambelle.
Joe R. Lansdale – La setta delle ciambelle




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