La copertina del libro fornisce parecchi indizi: uno, è un horror e questo era facile; due, si tratta di un’operazione prettamente commerciale, tra l’altro italiana, come suggerisce il titolo; tre, lo hanno scritto a quattro mani Joe R. Lansdale, uno dei miei autori preferiti e la figlia Kasey, che è pure bona. Pensavo però di leggere un romanzo mentre invece – avrei dovuto capirlo dal secondo indizio – mi sono trovato davanti una raccolta di racconti incentrati sulla figura di Dana Roberts, investigatrice del paranormale (o sopranormale, come lo chiama lei), creata da Lansdale anni fa, a cui si aggiunge Jana Davis, l’assistente, inventata dalla figlia. Ed è proprio lei che salva la baracca. Perché a me l’horror, a meno che non abbia la firma di King, Poe o Lovecraft, non piace particolarmente e queste storie di per sé non è che fossero entusiasmanti. Ma il personaggio di Jana è meraviglioso soprattutto per l’ironia e le battute con cui affronta le vicende terrificanti in cui si trova coinvolta. Affianco a Dana forma una coppia di donne affascinanti e cazzute, opposte nel carattere eppure complementari e spassose. Inoltre, un racconto è ambientato a Roma (Lansdale ama l’Italia) e tanto mi è bastato per non restare insoddisfatto di un libro più divertente che spaventoso.
Joe R. Lansdale, Kasey Lansdale – Non aprite quella morta
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