La serie, lo dico subito, è bellissima, credo la migliore che abbia seguito su Prime Video. Il genere è horror ma più che altro si tratta di un intreccio tra reale e soprannaturale dove l’orrore è rappresentato dal razzismo con cui una famiglia di colore si deve scontrare dopo aver deciso, per dimenticare una terribile tragedia, di andare ad abitare in un quartiere di bianchi per nulla propensi ad accoglierli. Siamo negli anni ’50, in California. Le scene cruente non mancano, una in particolare è qualcosa di mai visto (nessuno avrà dubbi a riconoscerla), la paura vera però viene dalla tensione continua ed inquietante, dai nervi sempre tirati, dagli sguardi dei personaggi, tutti ben interpretati da attori davvero bravi. La sceneggiatura è ottima e l’ambientazione così perfettina da mettere ansia, per non parlare della fotografia e della colonna sonora sorprendente con brani del periodo che accompagnano i momenti chiave. I pezzi della trama si incastrano senza lasciare niente in asso, le spiegazioni arrivano e questo mi ha evitato di andare a cercare sul web chiarimenti ed interpretazioni. Soprattutto è una serie che finisce e non resta in bilico al richiamo di una seconda stagione. Spero infatti di non vederla mai perché non potrebbe essere all’altezza.

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