No, non è un augurio per la fase 2 dell’emergenza coronavirus. E’ il libro che ho appena finito di leggere e che mette definitivamente una pietra sopra Neil Gaiman. Gli avevo dato un’altra possibilità dopo Miti del Nord ma niente, non riesce più ad appassionarmi come un tempo e sicuramente perché sono cresciuto un po’, negli ultimi vent’anni. Questo romanzo tra l’altro, anche se i meriti (e le colpe) vanno divisi con Terry Pratchett, è il primo scritto da Gaiman (risale al secolo scorso, al 1990), per cui ci siamo incontrati ad una distanza siderale, lui giovanissimo, io con un piede nella fossa. Il tema di fondo comunque, dalla creazione alla fine del mondo, all’anticristo, gli angeli, i demoni e tutto quanto, mi ha sempre fatto sorridere quando affrontato con ironia, qui per giunta con fine humor inglese. Peccato fosse lento, senza ritmo e senza grandi colpi di scena. Ad un certo punto, per trovare feeling, ho seguito in parallelo la serie TV su Prime Video (Good Omens, stesso titolo con cui è stato ripubblicato il libro) e un minimo ha funzionato, sono riuscito a portare a termine entrambe le cose e ora posso finalmente dedicarmi ad altro, ai fumetti di Gaiman magari, non più ai suoi romanzi.
Neil Gaiman, Terry Pratchett – Buona Apocalisse a tutti!
Se vuoi…