Uno, nessuno e ventitré

Un lavoro vero

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Javi, alter ego dell’autore Alberto Madrigal, è uno spagnolo che vuole vivere facendo ciò che gli piace, ovvero fumetti, mentre amici e parenti lo esortano a trovarsi “un lavoro vero”. La storia, verosimilmente autobiografica, ricostruisce parte della sua vita professionale, gli inizi, in particolare nel periodo in cui si trasferisce a Berlino per inseguire il sogno di partecipare ad un importante festival del fumetto. Racconta così di quando ha lasciato la Spagna, di come affronta la nuova quotidianità, dei suoi progetti, degli amici stranieri con cui si confronta. Divide casa con altri inquilini e lavora presso un’azienda di videogame, dove può sì disegnare ma senza poter dar sfogo alla sua creatività. Tra la routine dell’ufficio, qualche serata e qualche bevuta, Javi lotta tra la sicurezza economica e il desiderio di esprimersi artisticamente. Desiderio che alla fine prevale: mette su carta la sua esperienza, la colora, la ritaglia e realizza ciò che voleva, cioè questo graphic novel, opera prima di Madrigal. Lo stile semplice, i colori pallidi e i dialoghi brevi immagino vogliano trasmettere gli stati d’animo in cui il personaggio Javi/Alberto (che sembra il nome di un calciatore) si è imbattuto e sui quali predomina una certa malinconia di fondo. Incertezza, passione, fallimento, rivalsa, riscoperta di sé sono fasi che forse un po’ tutti abbiamo attraversato ad una certa età e che mi avrebbero fatto apprezzare di più quest’opera, comunque ammirevole, se non le avessi superate. Almeno così credo.

Alberto Madrigal – Un lavoro vero

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Commenti

4 risposte a “Un lavoro vero”

  1. Avatar Enri1968

    Si, davvero toccante, celo.

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    1. Avatar Topper Harley

      Sì, è carino. Sicuramente mi sarebbe piaciuto di più se avessi avuto la stessa età del protagonista.

      Piace a 1 persona

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