
Altro piccolo gioiellino della coppia Boileau-Narcejac, il romanzo è di base un noir che l’atmosfera claustrofobica, i sospetti continui e la tensione costante trasformano in un thriller psicologico. Non c’è un caso, non c’è un detective, non ci sono buoni e cattivi. Eppure non manca alcun elemento tipico del genere. La prima parte della trama appare già di suo molto intrigante. Durante la seconda guerra mondiale, due prigionieri francesi riescono a fuggire dai tedeschi. Uno muore per un incidente e l’altro, che non ha nessuno al mondo, ne assume l’identità rubandogli i documenti. Raggiunge così la madrina di guerra del compagno deceduto. La madrina di guerra ai tempi era una donna che, attraverso una corrispondenza epistolare, offriva supporto morale e conforto ai soldati al fronte e che quindi non conosceva il volto del suo protetto. L’uomo, spacciandosi per il morto, viene accolto in casa dalla donna e dalla sorella minore. In qualche modo, le seduce entrambe ma l’inganno si trasforma in minaccia, in quanto le due donne non sono sprovvedute e innocenti come sembrano, tramano l’una contro l’altra e, insieme, contro di lui, creando un gioco di finzioni e illusioni in cui tutti sono coinvolti. Un uomo con due donne non può farcela, figuriamoci un uomo “contro” due donne. Che a un certo punto diventano addirittura tre. Manco a dirlo, i colpi di scena si susseguono, finché non resta più nessuno da colpire: la storia finisce, l’uomo si arrende al suo destino. Non prima però di aver sparato il suo ultimo colpo.
Pierre Boileau, Thomas Narcejac – Le lupe





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