
Un grattacielo di quaranta piani, con un migliaio di appartamenti e migliaia di inquilini, è il protagonista di fondo di una storia allucinata e allucinante che racconta come un condominio di lusso, progettato con le più moderne tecnologie e comfort, tra cui piscina coperta, banca e supermarket, possa trasformarsi in teatro di scontro tra classi sociali e individui che hanno risvegliato i propri istinti primordiali, senza regole né morale. Dal ceto basso dei primi piani, dove gli appartamenti sono più economici, a quello più alto degli ultimi, fino al ricchissimo attico, personaggi diversi si ritrovano inizialmente a gestire piccoli imprevisti all’interno dell’edificio, affrontandoli ognuno a modo proprio e manifestando già una certa intolleranza. In pochi giorni, questi atteggiamenti diventano trasgressivi, provocatori e sempre più privi di rispetto per gli altri. Ascensori monopolizzati, piscina interdetta ai bambini, condotti dell’immondizia intasati, escrementi e rifiuti gettati dal balcone sono solo le prime avvisaglie. Un cane annegato, donne picchiate, aggressioni brutali e un presunto suicida che si lancia nel vuoto non sono più avvisaglie ma il sintomo di un delirio collettivo che cresce nel giro di tre mesi, insieme a paura e violenza. Il culmine però deve ancora arrivare. Nessuno viene risparmiato. Nessuno va più al lavoro, completamente rapito dalla necessità di affermarsi nella battaglia fisica e psicologica che si sta svolgendo tra i vari clan. Nessuno mangia e si lava per la mancanza di cibo e acqua. Nessuno esce e nessuno entra. Eppure tutti sembrano accettare la situazione, anzi qualcuno si esalta. Naturalmente, ci sono dei personaggi principali, una sorta di trama e vicende parallele, la più bella delle quali riguarda me che butto questo libro dal balcone, colpisco un vicino e scateno una guerra.
J. G. Ballard – Il condominio




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