Quest’anno, per una serie di motivi, pur allenandomi in piscina ogni giorno, non ho preso parte a nessuna gara. Dato che mi piace pure correre, mi sono invece iscritto a qualche corsa podistica, senza ambizioni e senza essermi mai preparato. Nuoto e corsa non sono compatibili e la vasca per me ha sempre avuto la priorità. Tuttavia, qualche garetta di 10 km l’ho fatta. E oggi mi sono ritrovato all’Appia Run, una competizione nota di Roma che ha la particolarità di articolarsi su cinque terreni diversi, compresi i famosi sampietrini. I chilometri da percorrere erano però 16,7. Io fisicamente me la cavo e mentalmente sono di coccio. Ma 16,7 km sono tanti, se non ci si allena un minimo. Anche solo un paio di sgambate da 7-8 km, giusto per non trovarmi del tutto impreparato, sarebbero bastate. E invece mi sono trovato del tutto impreparato.
Il percorso è molto bello e subito si è presentato con qualche salitella di troppo, che però ho superato agevolmente. Sono partito piano, proprio per risparmiare i muscoli delle gambe che temevo mi avrebbero tradito. I primi 10-11 km sono stati piuttosto facili, il che non significa che non abbia faticato, anzi. Senza spingere eccessivamente e con una riserva di fiato sufficiente, me li sono comunque messi alle spalle. All’ennesima salitina, intorno al 12° km, ho avvertito un piccolo fastidio al ginocchio, colpa dei cambi di superficie. Niente di grave, mi son detto, e ho proseguito. Poco dopo però, con l’acido lattico che mi usciva pure dalle orecchie, ho avvertito pesantezza alle gambe. Non riuscivo ad allungare il passo né quasi a sollevare i piedi e quindi a correre. Non erano veri e propri dolori, per cui ho stretto i denti e ho continuato. Finché sono arrivati loro, i crampi maledetti. Alla coscia sinistra e ad entrambi i polpacci, così, insieme. Mancavano ancora più di 4 km, sarebbe stato impossibile giungere al traguardo in questo stato. Ho rallentato e ho provato a fare stretching, ma anche quello mi ha dato problemi: allungando il polpaccio, mi faceva male la coscia; stendendo la coscia, mi tirava il polpaccio. In più ho avuto crampi addominali, che non so bene cosa siano né perché mi siano venuti, fatto sta che mi sono messo a camminare. A zoppicare, in realtà. Al traguardo sarei arrivato anche strisciando, di correre non se parlava. Ho provato a sfruttare qualche leggera discesa, i dolori erano forti, avrei dovuto aspettare che passassero. I crampi sono tra i nemici più acerrimi degli sportivi (insieme agli arbitri e al vino) e avrei potuto prevenirli. Se mi fossi allenato. Li conosco bene e so che, con i giusti movimenti, dopo un po’ sarebbero quasi scomparsi. Nel frattempo ho camminato zoppicando per almeno 2 km. In vista dell’arrivo, ho provato ad aumentare l’andatura, inventandomi un nuovo stile di corsa. Sembravo Gambadilegno. Non capivo nemmeno come mi stessi muovendo e, complice il miraggio degli ultimi metri, sono andato spedito. Spedito, inteso come un pizzico più veloce. L’ultimo chilometro l’ho terminato con un misto di corsa zoppa, saltelli e imprecazioni per limitare il dolore il più possibile. La gente mi guardava. Quelli del soccorso stavano già prendendo la barella e il prete era lì con la Bibbia. Eppure ce l’ho fatta, più amareggiato per la mia superficialità che contento per l’impresa, se così si può chiamare. Ho impiegato un tempo esagerato. Per dire, la mezza maratona, che di chilometri ne ha 21 e spicci, l’avevo completata con un tempo molto, ma molto, inferiore.
All’arrivo mi sono ritrovato con qualche malcapitato come me e qualche ultranovantenne degno di ammirazione, mentre l’organizzazione stava già smontando e la metà dei partecipanti o era andata via o correva, ancora, allegramente, verso nuovi orizzonti. La medaglia di partecipazione spetta a chiunque tagli il traguardo, quindi l’ho avuta anche io. La conserverò per ricordarmi della lezione che ho imparato: la prossima volta stattene a casa.

La lezione che ho imparato
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Commenti
25 risposte a “La lezione che ho imparato”
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Lory
La prossima volta parti allenato direi, perché rinunciare? Il rischio è forse di procurarti fastidi fisici che poi si protraggono.
Comunque in ogni caso chapeau per la tua determinazione, essendo una pigra patologica ammirazione doppia.
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Be’ sì, diciamo che mi sono allenato oggi per la prossima gara…
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Giuro sono stremata solo per aver letto il tuo articolo, credo sia stata durissima, alla mia età mi accontento del nuoto non agonistico ( ovviamente),ho amici che corrono ( più giovani)e le maratone a Roma le fanno tutte, volte sono tornati arrabbiati anche loro.
Ma credo che siano imprevisti che uno sportivo come te conosce.
Tanto sono certa che ci sarai anche alla prossima.😉"Mi piace"Piace a 2 people
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Più che imprevisti, erano possibilità molto concrete! Ma va bene così, la prossima volta ci sarò e devo solo divertirmi di più.
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Per correre ci vuole allenamento…se decidi per questa specialità vieni da queste parti, un territorio di “podisti”….ma davvero :-)
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Ne sono sicuro, anche se i podisti ormai sono dappertutto 😃
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Bene. Io sarei semplicemente morto entro i primi 4 chilometri. ;)
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Camminando saresti arrivato prima di me invece
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No, io morivo camminando!
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Allora niente, direi che una partita a carte va meglio ad entrambi…
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Però un gioco che non sia troppo sfiancante… ;)
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Ah ah, hai ragione. Se penso a scopa e briscola, la fatica è anche di più!
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Complimenti per la tua costanza e perseveranza magari la prossima volta anziché rinunciare, allenati un pochino prima della partecipazione alla gara.
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Eh sì, anche se potrebbe essere stato questo l’allenamento per la prossima gara :)
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💛
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You showed determination and the will to finish, and that’s the most important lesson. :)
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Ma no, dai, allenati e vai.
I crampi sono molto brutti per non parlare di quelli notturni che ti svegliano e ci mettono un po’ a passare."Mi piace"Piace a 1 persona
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Diciamo che questa gara potrebbe essere stata un allenamento per la prossima 😅
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Sicuramente! 😅
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😅
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Capisco cosa si prova ad avere l’acido lattico che ti sale per poi avere crampi di cui ti ricorderai per molto tempo.
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Li ho avuti nuotando, capitano. Ma così forti, correndo, mai. Altroché se me ne ricorderò!
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I crampi li conosco bene, mi vengono ogni volta che in bici affronto una salita senza allenamento. Tu sei stato molto coraggioso ad arrivare comunque al traguardo, io ricordo una volta che salivo alla sorgente del Po, mi hanno colto crampi terribili, ho girato la bici e sono ridisceso a valle. Quindi onore a te!
ml"Mi piace""Mi piace"
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I miei complimenti!
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Sono stato presuntuoso, ma ti ringrazio :)
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