
Ho cercato a lungo questo libro prima di riuscire a scaricarlo illegalmente. E fortuna che l’ho scaricato, direi, visto che mi ero fatto ingannare un po’ dal passaparola: si diceva di racconti divertenti incentrati sull’erotismo, di scenari fantastici, addirittura di qualche risvolto da approfondire, di riflessioni sulla nostra società. Bah. Sono racconti porno. Niente di più e niente di meno delle trame dei film hard in cui uomini e donne vivono il sesso in maniera disinibita e si eccitano camminando per strada. Anche in questi film, perlomeno in quelli che una trama ce l’hanno, è possibile trovare divertimento, fantasia e perfino una morale, quando ad esempio penso alla povera casalinga sola e vogliosa che si concede all’idraulico di turno mentre aspetta tutto il giorno il marito il quale, nel frattempo, se la spassa con la segretaria e, quando torna a casa, si unisce alla moglie e all’idraulico. Non so bene quale sia la morale ma credo abbia a che fare con il godere del rispetto e del lavoro altrui o qualcosa del genere. La pornografia sicuramente può essere divertente, ma non confondiamola con l’erotismo e soprattutto non andiamo a cercare significati dove non ci sono. Questi racconti stuzzicano, la lettura si dimostra simpatica e piacevole, prendiamola per quel che è. E poi sì, d’accordissimo, smettiamola di definirli atti impuri. Sono atti puri, belli e naturali. Così mi ha confermato l’idraulico.
Alice Scornajenghi – Atti puri





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