
Tra le ultime uscite curiose di Netflix, Kaos è una serie assurda che mi ha catturato sin dalle prime scene per l’originalità e la rappresentazione del tema trattato, ovvero il mito degli dei dell’antica Grecia. Guidati (e sottomessi) da Zeus, cinico e divertente, gli dei vivono nel mondo contemporaneo e se la spassano, forti della devozione degli uomini sulla Terra che per loro compiono rituali e sacrifici nella speranza di potersi ricollocare nell’aldilà. Jeff Goldblum interpreta Zeus, padre padrone svogliato, che veste sempre in tuta, si gode il potere e gode a manifestarlo. Questo finché una profezia lo mette in allarme, tirando fuori tutta la sua ansia e la sua rabbia. Prometeo infatti, dalla roccia in cui si trova incatenato secondo il mito che lo contraddistingue, trama contro di lui, per far cadere gli dei e rendere liberi i mortali. Personaggi della mitologia, da Poseidone a Era, da Minosse a Medusa, da Arianna a Euridice, tutti rappresentati in maniera fantastica, volenti o nolenti, si ritroveranno coinvolti nella storia, cercando di contrastare Zeus, diventato paranoico e pericoloso. Nel mezzo, non si contano le chicche, una dopo l’altra, che richiamano i miti studiati un po’ a scuola, un po’ alla TV, soprattutto con Pollon. Una colonna sonora rockeggiante regala ulteriori punti ad ogni episodio e si incastra bene tra scene comiche, horror, d’amore, tristi e sorprendenti. Un vero e proprio caos.




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