
Zerocalcare stavolta racconta il rapporto con Genitore 2, suo padre, una figura apparsa sempre un po’ nell’ombra nei precedenti lavori, probabilmente per il fatto che i due comunicano poco, perlomeno quando gli argomenti si fanno importanti. La storia si sviluppa durante un viaggio in auto insieme da Roma verso il paesello di origine del padre sulle Dolomiti e ruota attorno ad una sorta di mistero di 35 anni prima, quando Genitore 2 rientrò a casa con aria sconvolta e, agli occhi del piccolo, si giustificò dicendo di aver lottato contro un mostro, ovvero Merman, uno dei personaggi di He-Man e i Dominatori dell’Universo con cui Zero stava in fissa. Durante il viaggio, dettagli e dubbi di quel giorno (il cosiddetto “giorno di Merman”) riaffiorano nella mente del bambino ora quarantenne, il quale nel frattempo si scontra anche con la realtà di un paesino che odia la sua famiglia per cause che risalgono ai tempi della guerra. Come sempre, gli spunti che Zerocalcare mette sul tavolo, o sulle tavole è il caso di dire, sono tanti e, come sempre, fanno riflettere. Con la consueta ironia, tocca diverse tematiche, sociali e personali, in quella che rappresenta la sua opera più intima, dove le battute sono marginali rispetto al dramma. Perché di fatto si tratta di un piccolo dramma, con mostri del passato e del presente da affrontare, realtà da accettare e un amore padre-figlio che non si nutre di parole ma di silenzi. E che Zerocalcare ha voluto suggellare con il mezzo di comunicazione che sa usare meglio.
Zerocalcare – Quando muori resta a me




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