Piazzato davanti allo schermo con birra e rutto libero nel giorno in cui l’Italia vince la Coppa Davis con un Sinner monumentale e Bagnaia diventa campione del mondo in MotoGP con la Ducati, trovo il tempo di finire questo grazioso romanzo di Fabio Stassi, autore che ho conosciuto con Mastro Geppetto e che sapevo non mi avrebbe deluso. Anche perché al centro della storia ci sono i pupi siciliani e un pezzo di Sicilia ma soprattutto la magia che porta in vita la rappresentazione teatrale, dando voce, anima e cuore alle marionette. Stassi ha una prosa che sembra poesia, il suo stile è malinconico, la fantasia smisurata: Angelica e le comete è un racconto nel racconto, il libro che ha sempre rimandato di scrivere e che ritrova, vecchio, impolverato e con il suo nome impresso sul frontespizio, in una libreria a cui è affezionato. Incuriosito, lo legge e ce lo legge. E Sellerio lo ripubblica, attraverso la collana Eco della Memoria, in una nuova veste, per recuperare titoli già stampati e riproporli a basso prezzo. Come a chiudere un cerchio, dove il confine tra immaginazione e realtà è labile. Ma poco importante. Tranne che nel tennis e nel motociclismo, dove abbiamo vinto davvero.

Fabio Stassi – Angelica e le comete