
Se Matthew Perry non fosse deceduto qualche giorno fa, questa sua biografia non l’avrei mai letta. E sarebbe stato un peccato, perché è stupenda. Avrei preferito tuttavia non saperne nulla, piuttosto che venirne a conoscenza in questo modo. Sono cresciuto con Friends, un fenomeno globale che ha segnato una generazione, e la scomparsa di uno dei protagonisti non ha lasciato indifferente neanche me. Il libro è uscito l’anno scorso e adesso naturalmente sta andando a ruba. L’ho letto poco dopo aver guardato lo speciale del 2021 Friends: The Reunion, basato sulla serie: gli attori sono invecchiati ma Matthew, in più, sembra effettivamente appartenere ad un altro mondo. Viso gonfio, denti rifatti, una maschera che si chiede cosa stia facendo lì. Conseguenze della Cosa Terribile di cui parla con estrema e meravigliosa franchezza nel libro, ossia la dipendenza dall’alcol e dalle droghe che lo ha tormentato per trent’anni e quasi ucciso. Quasi, finché non ci è riuscita. Difficile pensare che l’arresto cardiaco che lo ha stroncato non sia conseguenza dei traumi che ha sopportato: in questo viaggio bello e distruttivo che è stata la sua vita, racconta in maniera superba di Friends, del suo lavoro, delle sue esperienze, delle sue donne, ma ogni pagina ruota intorno alla Cosa Terribile, tra successi e fallimenti e le volte in cui è stato vicino alla morte. Negli ultimi capitoli, successivi alla reunion, quindi recenti, afferma tra infiniti rimpianti di aver ritrovato la serenità e di essere totalmente pulito dopo aver anche smesso di fumare. Mostra umanità, voglia di vivere e buoni propositi. Non immagina minimante che non ce la farà.
Matthew Perry – Friends, amanti e la Cosa Terribile




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