
L’estate è proprio finita, ho ricominciato a guardare serie TV di notte come fosse inverno e in effetti mi pare che faccia buio già alle sette di sera. E c’è ancora l’ora legale. Me la passo comunque meglio dei protagonisti di questa miniserie Netflix, una mamma e due bambini che vivono prigionieri in una casa senza poter mai uscire né vedere la luce del sole nemmeno dalla finestra. La donna è stata rapita e i bambini sono nati e cresciuti nel tugurio, educati dal padre padrone psicopatico a rispettare regole ferree. Sembrerebbe una storia già vista, tra l’altro anche nella realtà, ma le cose cambiano velocemente dopo un paio di episodi, perché la donna è riuscita a fuggire e ciò nonostante la soluzione del mistero, nonché la cattura del pazzo, è lontana. Soprattutto per le fantastiche intuizioni della polizia che in tredici anni non ci ha capito una mazza e poi all’improvviso… niente, continua a non capirci una mazza. La storia, tratta da un romanzo di successo, rientra nel classico filone in cui la trama appassiona fino a che regge, prima di perdersi in un finale quasi ridicolo. A lieto fine. Al mare. Come fosse estate.




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