
Non è una serie TV e non è un film brutto, ogni tanto due righe posso spenderle per qualcosa di diverso dal solito. E questo è decisamente diverso dal solito: un film su Michael J. Fox che sembra un film di Michael J. Fox. Un documentario targato Apple TV+, meraviglioso, che ripercorre la vita dell’attore toccando vette altissime, dagli esordi con la sitcom Casa Keaton al successo planetario di Ritorno al futuro, dalla diagnosi del Parkinson a soli 29 anni all’alcolismo in cui si rifugia, dalla rinascita come uomo alla lotta contro la malattia. Vette altissime, perché i momenti sono toccanti, da lacrimuccia, sia quando parlano della sua ascesa a Hollywood (fantastica la parte in cui viene scritturato da Spielberg per Ritorno al futuro) sia quando descrivono le battaglie quotidiane che combatte con l’ironia e il suo essere positivo. La storia si sviluppa sotto forma di intervista al sessantenne di oggi e attraverso spezzoni di sue interpretazioni da giovane, riciclati per raccontare gli eventi. Era sempre in movimento, dice lui stesso, e ora non riesce più a fermarsi. Ma nemmeno vuole farlo. E io, che ai tempi lo consideravo uno dei miei attori preferiti, ora lo apprezzo perfino di più.
Se vuoi…