
Due stagioni indipendenti l’una dall’altra ambientate rispettivamente alle Hawaii e in Sicilia, a Taormina, che narrano le vicende degli ospiti di un resort, il White Lotus appunto. Potrebbe apparire banale, una commedia leggera con qualche risata, equivoci, flirt estivi, cazzeggio e romanticismo. Io stesso, prima di iniziarla, mi sono chiesto cosa potesse incuriosirmi delle avventure di un gruppo di milionari in vacanza. E invece si tratta di una serie pazzesca. Personaggi grotteschi e carismatici, circostanze assurde, risvolti tutt’altro che scontati, dialoghi intelligenti e un ritmo intenso ne hanno fatto un successo mondiale. Entrambe le stagioni iniziano con un morto di cui non viene svelata l’identità e proseguono raccontando la settimana antecedente al fattaccio, dall’arrivo degli ospiti alla loro ripartenza. Ma la trama non gira intorno al morto: la sua storia è solo quella con la conclusione più tragica. E non c’è un assassino, piuttosto un vortice di situazioni rocambolesche che risucchia tutti i protagonisti. La prima stagione è sorprendente e spettacolare, la seconda forse più intrigante e per me anche più familiare visto che, ad eccezione degli interni del resort, inaccessibili per le mie finanze, conosco bene i luoghi in cui è stata girata. Ogni puntata fa venir voglia di viverla, nonostante la carenza di finali lieti a favore del sano cinismo e del potere dei soldi. La compagnia ideale per certe serate in cui il clima non permette ancora di fare un bagno al mare, di gustare un cocktail con i piedi sulla sabbia o di ammazzare qualcuno.
Se vuoi…