
Jeff Bridges si è ripreso dal tumore che gli era stato diagnosticato un paio di anni fa e torna, affascinante come non mai, in questa spy-story un po’ contorta ma senza difetti che, se pure avesse, verrebbero oscurati dal carisma del protagonista. Il quale è un tranquillo vecchietto che vive isolato dal mondo, con le sue rughe e i capelli bianchi, con due Rottweiler assassini coccoloni e con qualche mistero di troppo alle spalle. In realtà si tratta infatti di un fuggiasco, scappato dalla CIA secoli fa, che ad un certo punto deve liberare i cani per difendersi e difendere i segreti per cui ha lottato una vita e che purtroppo verranno fuori a chiedere il conto senza fare sconti. Perché the old man non era uno stinco di santo e non lo è adesso. A venir fuori sarà anche la sua indole spietata, alla John Wick in pensione, che lascerà qualche cadavere per strada. Ciò nonostante non si tratta di una serie di azione, anzi. A caratterizzarla sono dialoghi intensi e diversi passaggi “parlati” soprattutto tra i flashback della storia parallela di quando lui era giovane, con il giovane attore che gli somiglia in modo incredibile. Naturalmente la prima stagione, in quanto prima, ne chiama almeno una seconda le cui riprese si spera non vengano interrotte di nuovo né la pandemia né per il tumore.
Se vuoi…