
Un giallo sottile e ricco di ironia che è anche una sorta di guida per lettori e scrittori di romanzi del genere. La voce narrante infatti è un autore di manuali su come scrivere gialli e thriller nel rispetto di alcune granitiche regole a beneficio dei lettori che, nell’intento di capire chi è l’assassino, non devono essere ingannati da sotterfugi e trucchetti. Lui stesso si trova invischiato insieme ai parenti più stretti in un dramma con tanto di assassino e scrive questo libro per raccontarne i fatti rivolgendosi in prima persona al lettore, mentre lo guida passo passo nello sviluppo del mistero e della soluzione. Addirittura anticipa i numeri di pagina in cui verrà commesso un omicidio e spiega costantemente le motivazioni di ogni particolare che sembra buttato lì per caso. Invece non c’è niente di casuale e trascurabile tra le righe nonché sulla copertina, anche il titolo infatti dice il vero: tutti in famiglia hanno commesso un omicidio, compreso lo stesso scrittore protagonista che è bravo sia a far sorridere sia a nascondere il colpevole fino alla fine, tra l’altro nel più classico dei modi. La trama forse scricchiola un po’ sul piano emotivo, alcuni personaggi sembrano robottini senza anima usati per rendere perfetto lo stile narrativo ma chi se ne frega, con tutti quei morti l’importante era uscirne vivi e realizzare un buon romanzo. Obiettivo raggiunto.
Benjamin Stevenson – Tutti nella mia famiglia hanno ucciso qualcuno
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