La vita intima

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E’ pur sempre Ammaniti, con il suo stile scorrevole, ironico, profondo e leggero al tempo stesso, piacevole insomma, ma qualcosa nella trama non convince del tutto. La vita intima della donna più bella del mondo, moglie del primo ministro, ex modella e madre di una bambina rischia di diventare un tantino meno intima a causa di un video porno girato da giovane, in un’età in cui ogni cosa era possibile. Le paranoie sull’eventuale diffusione del video la obbligano a riflettere sulle sue scelte, sugli episodi che l’hanno segnata, sulle strade che l’hanno portata ad essere la donna che non vuole essere. Ed è qui che mi aspettavo qualcosa di più dal buon Niccolò: la paura di quel che potrebbe accadere, le azioni che ne conseguono, i piccoli cambiamenti nell’atteggiamento sembrano frutto del caso più che di una specifica volontà della protagonista. Non ho trovato una storia che racconta di come lei sia riuscita ad affermarsi quanto piuttosto di come ne sia uscita indenne, con un po’ di polso e un po’ di culo. Il romanzo comunque si legge con una curiosità crescente pagina dopo pagina, soprattutto perché si vuole capire se i timori legati al video siano fondati. Il finale avrebbe meritato qualche pagina invece di poche righe, a conferma che l’obiettivo dell’autore era diverso e cioè fare in modo che più di ogni altro personaggio fosse il lettore a voler spulciare, in maniera quasi morbosa, la vita intima della donna.

Niccolò Ammaniti – La vita intima

Commenti

9 risposte a “La vita intima”

  1. Avatar coulelavie

    Non voglio essere polemico, sto per dire quel che sto per dire solo perché lo penso. Per me Ammaniti non è capace a scrivere. Ogni sua storia che ho letto, ogni film tratto dai suoi romanzi, hanno tutti qualcosa di stonato o incompiuto. Ammaniti è un abbaglio collettivo, nel senso che la gente lo ama perché lo conosce, è simpatico, lo ha visto in tv. Ma lui, secondo me (e così dicendo non voglio offendere chi non la pensa come me) a scrivere è una sega.
    Cioè, pure Augias vende milioni di libri eppure non sa scrivere (lui pure peggio di Ammaniti).

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    1. Avatar Topper Harley

      Va bene pure la polemica, ci mancherebbe che non si possa esprimere un pensiero. Credo anche di poterti capire, perché a me di Ammaniti piace la fantasia nel costruire storie e personaggi ai limiti dell’assurdo, non tanto la scrittura che considero alla pari di quella di tanti altri autori, cioè non ha un suo stile come gli scrittori che si riconoscono subito da poche righe. Quel senso di incompiuto di cui parli qui è palese (l’ho scritto del resto) e forse il problema non è la scrittura quanto più la struttura del romanzo, stessa cosa che ho notato in altri suoi libri. Non lo definirei una sega, io ho letto molti suoi libri e mi piace però non hai scritto affatto una cavolata.

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    2. Avatar Topper Harley

      Nel commento per risponderti avevo scritto “…i scrittori”!

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      1. Avatar coulelavie

        Fa niente. Il mio blog è pieno di errori! 😀

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        1. Avatar Topper Harley

          Questo era bruttino 😅

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  2. Avatar Fenix

    Non ho letto molto di Ammaniti e quello che ho letto a volte mi è piaciuto (Io non ho paura), a volte non mi è dispiaciuto (Che la festa cominci, Come Dio comanda), ma ho dimenticato quasi tutto di ciò che ho letto di suo. Forse perché dal secondo libro ho avuto la sensazione che padroneggiare magistralmente lo schema narrativo fosse preponderante rispetto alla storia. E ciò che hai scritto relativamente al fatto che lo scopo sembra essere stuzzicare il lettore nella ricerca morbosa del dettaglio sembra confermarlo… Non credo di leggerlo, ho troppa coda sul comodino, ma ti ringrazio per questa condivisione.

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    1. Avatar Topper Harley

      Assolutamente condivisibile quello che dici. A me Ammaniti piace e ho letto diversi suoi libri ma, pensandoci, anche io ricordo poco le trame. Quest’ultimo romanzo non è di certo il suo capolavoro e non lo consiglierei a chi vuole conoscere o apprezzare l’autore. Al di là di questo, i personaggi e le situazioni bizzarre che riesce ad inventare sono a mio avviso il suo marchio di fabbrica ed il motivo per cui continuo a leggerlo, pur criticandolo.

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  3. Avatar GramonHill

    Ammanniti mi fa troppo innervosire. Ogni volta che leggo qualcosa di suo all’inizio mi sembra tutto scritto in maniera talmente semplice da pensare che anch’io potrei averlo scritto. Poi però le cose prendono una piega assurda e surreale e rimango meravigliato dalla sua fantasia. Quello che più mi ha divertito è “Che la festa cominci”. L’hai letto?

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    1. Avatar Topper Harley

      L’ho letto ed è uno dei miei preferiti. Concordo con quello che scrivi. Questo non è il suo capolavoro ma la fantasia non manca anche se mi aspettavo di più vista la lunga assenza.

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