
Un Sylvester Stallone intramontabile interpreta un gangster vecchia maniera che, dopo venticinque anni di prigione, torna a fare il boss a Tulsa, cittadina sperduta ma ricca di opportunità in cui la sua famigghia di New York non ha ancora messo piede. Presto si ritroverà a fare i conti con una banda di delinquenti locali, con l’FBI, con la figlia che lo ha ripudiato e con gli stessi mafiosi che ha protetto mantenendo il silenzio durante la galera. La serie è vivace, divertente, mai noiosa grazie a scene brevi che tengono alto il ritmo e ad un protagonista che, nonostante non riesca a girare il collo per quanto è gonfio, si distingue per brillantezza, ironia, calma e una tale sicurezza in ogni situazione da sentirsi obbligati a seguirlo. Gli amici di cui si circonda poi formano una gang di disagiati ben assortita a cui il capo darà motivazioni e nuova vita. I nemici invece li schiaccia, uno in particolare letteralmente. Tulsa King è un nome azzeccato per la serie, perché la serie è lui e pure io da ora sarò obbligato a seguire Paramount+ che ha sfornato un personaggio davvero unico.
Se vuoi…