
Il primo episodio inizia con un riferimento a It di Stephen King: una bambina con un impermeabile giallo, mentre il padre si distrae un attimo per comprarle un palloncino rosso, scompare tra la folla, sotto la pioggia. Non la ritroveranno, perché accanto a noi si nascondono mostri peggiori di It, che magari restano latitanti per trent’anni prima di farsi notare. Una giornalista, che non si capisce se è bella o bruttarella, indaga sul caso mentre la polizia, come si dice, brancola nel buio. Gli anni passano senza che venga fuori una cippa lippa, finché la ragazza riceve un pacco anonimo contenente un VHS in cui si vede una bambina cresciuta che gioca in una stanza. E’ l’inizio, o la prosecuzione, di un dramma che non allenta mai la tensione con retroscena, colpi di scena e scenate varie tra il padre e la madre della bambina, tra la giornalista e chi le capita a tiro, tra la polizia e il resto del mondo. La storia viene raccontata su diversi piani temporali senza che i protagonisti invecchino o ringiovaniscano, hanno sempre la stessa faccia, lo stesso taglio di capelli, lo stesso fisico. In Spagna il tempo sembra non passare ma Netflix ha urgenza di chiudere in sei episodi e al quinto spiega tutto, prima del classico finale in caciara con una porticina aperta per un’altra stagione.
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