Ho preso il libro da una bancarella senza conoscerlo, sicuro tuttavia che mi sarebbe piaciuto. A chi non piace Oscar Wilde? Ironia e cinismo in fondo appartengono anche a me, da racconti come questo si può solo imparare ad affinarli. Qui Wilde ne fa buon uso descrivendo la nobiltà inglese a contorno della storia ma a divertire è proprio la trama, paradossale e nel perfetto stile dell’autore. Credevo trattasse della morte per omicidio di Arturo Savile mentre invece il delitto del titolo è quello che il lord deve commettere, non subire. Un chiromante infatti, durante una festa, gli legge la mano e vede nel suo futuro un omicidio. Lord Arturo, prossimo a sposare la sua bella, scosso dalla predizione, in maniera molto concreta decide di portarsi avanti scegliendo una vittima, per togliersi il pensiero e riprendere il prima possibile la sua promettente vita. I tentativi di eliminare un paio di lontani parenti falliscono però l’uno dopo l’altro in modo quasi comico fino a che, un giorno, incrociando casualmente il chiromante lungo un ponte, il buon Arturo decide in un attimo di uccidere proprio lui spingendolo di sotto. E visse felice e contento.
Oscar Wilde – Il delitto di lord Arturo Savile
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