Ho letto il nome di Orson Welles sulla copertina di questo libricino targato Sellerio e l’ho comprato a scatola chiusa. Orson Welles ha sempre avuto un certo potere su di me, a partire dal quarto. Inoltre, mi è capitato spesso ultimamente di ritrovarmi tra le mani libri da cui è stato tratto un film e, pur non essendo questo il caso, ho pensato di mantenere una sorta di collegamento. Il testo altro non è che una commedia surreale andata in scena una sola volta a Parigi e, purtroppo, mai più rappresentata. Si alterano dialoghi di vari pezzi grossi di Hollywood intenti a discutere di un film del filone religioso, che tanto va di moda e tanto attira il pubblico, finché una segretaria ritrovatasi a sostituire la protagonista nella parte di una santa inizia a compiere veri miracoli sul set. L’idea è intrigante, del resto non ci si poteva aspettare di meno, soprattutto per le battute pungenti sulle dinamiche del cinema, sullo sfruttamento commerciale della fede e sulla contrapposizione tra vero e falso, in cui il falso in quel modo ha la meglio. Welles al tempo era già in pieno scontro con Hollywood e cercava spazio in Europa, trovandolo. L’atto finale sembra sbrigativo ma è sorprendente, in pieno stile Welles. Il libro ha anche una lunga appendice, scritta da non ricordo chi, che è una mini-biografia dell’autore piuttosto interessante, a tratti pure noiosa va detto. Mi accorgo di aver scritto una non-recensione semiseria: o è un miracolo o forse non sto tanto bene.
Orson Welles – Miracolo a Hollywood
Se vuoi…