Lo dico subito, è il libro di un amico, una persona che non ho mai incontrato ma che conosco tramite il blog da anni e che ammiro per la simpatia, la sensibilità e la capacità di saper scrivere qualsiasi cosa mischiando ironia e poesia, si tratti di un romanzo, di un curriculum o della lista della spesa. Questa sono certo che la compila in versi e, pur di non sbagliare, compra inutili pannolini solo per fare la rima con i tortellini. Il romanzo allo stesso modo non mi ha sorpreso, rappresenta tutto ciò che di bello mi aspettassi dall’autore. Si tratta di una storia semi-autobiografica (si può dire?) di un bambino di sei anni che inizia a scoprire il mondo oltre le mura di casa. Si ride fin dal primo capitolo ma subito il ridere si trasforma e si alterna al sorridere per la tenerezza e la profondità dei pensieri del piccolo “cespuglio” e così fino alle ultime pagine in cui, quarant’anni dopo, si tirano le somme per constatare ancora una volta che i bambini osservano e comprendono la realtà meglio degli adulti. Mi dispiace solo non averlo letto prima. Stava fermo lì sul comodino da un paio di mesi insieme a tanti altri libri che forse non leggerò mai e aspettava l’occasione giusta. Che si è presentata. Questo weekend Francesco sarà a Roma per la Fiera Nazionale della Piccola e Media Editoria (Più libri più liberi), lo incontrerò e so già che mi farà domande a trabocchetto per capire se ho letto veramente il suo libro. E poi voglio una dedica con parole miste di ironia e poesia, pannolini e tortellini, bambini e Lollerini.
Francesco Lollerini – Io, cespuglio
Se vuoi…