C’è Sarah, ragazza in fuga da New York con il malloppo di una truffa ben congegnata, ci sono le sue nuove amiche, donne abbienti e misteriose che la accolgono nel loro giro e ci sono altri strani personaggi che vivono nel regno di vetro, lussuoso edificio di Bangkok, vero protagonista della storia, la cui imponenza sembra non venire mai scalfita dagli eventi. In realtà, le numerose piccole crepe fatte di inganni e apparenze, intrighi e classismo sociale, nascoste dagli inquilini fino alle ultime pagine, oltre allo stato di agitazione in cui versa la città, ne decreteranno il crollo, non materiale ma in termini di prestigio e falsa moralità. Il romanzo non è complesso, è solo farcito di descrizioni e dettagli soprattutto sulla città di cui non ce ne può fregare di meno, tuttavia non annoia e mantiene un certo livello di suspense, anche con qualche elemento soprannaturale, che lascia presagire un finale importante. Forse il passaggio dalla vita mondana e quotidiana alla fase di decadimento che coinvolge un po’ tutto e tutti sembra troppo scontato, ci si arriva velocemente senza che il contesto venga ben definito. Veloce è anche la fine dove i personaggi si dileguano così come sono apparsi, in silenzio, senza mostrarsi né buoni né cattivi ma semplicemente bravi a cogliere l’attimo. Protagonista a parte.
Lawrence Osborne – Il regno di vetro
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