Non avevo mai letto niente del professor Barbero e questo romanzo, regalo inaspettato ricevuto mentre partivo per Nizza, si è dimostrato appropriato per cominciare e per accompagnarmi in viaggio dentro lo zaino. Mi aveva incuriosito il fatto che fosse incentrato sulla figura di Gabriele D’Annunzio in un momento storico particolare, per lui e per l’Italia, ovvero quello della cosiddetta Impresa di Fiume, di cui non sapevo praticamente un tubo. D’Annunzio qui è già il D’Annunzio che abbiamo studiato a scuola (io poco, a dire il vero), la sua fama e la sua fame lo precedono ovunque e non so fino a che punto il racconto sia romanzato perché, visto il calibro del personaggio, anche l’episodio più frivolo potrebbe essere realmente accaduto. La lettura mi ha coinvolto nonostante un linguaggio da libro di storia, c’è curiosità, ironia e perfino una vicenda con parvenze da thriller. Va detto che l’ironia di Barbero è simile a quella che si respira ad una tombolata di anziani in un ospizio, ma ci ha provato. Ci ha provato anche con le scene di sesso, raccontate un po’ con la bava alla bocca. Ma nel complesso l’ho apprezzato, soprattutto perché mi ha dimostrato ancora una volta che i libri e i viaggi sono cultura, adesso so perfino dove si trova Fiume.
Alessandro Barbero – Poeta al comando
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