Non ricordo quale amico blogger mi ha suggerito questo romanzo ma io ascolto i consigli e questo era davvero un buon consiglio, non a caso il libro ha avuto meritatamente successo in tutto il mondo. E’ la storia del mito di Achille raccontata dal “suo” Patroclo, da quando si sono incontrati pressoché bambini fino alla morte di entrambi durante la guerra di Troia. Il vero protagonista è proprio Patroclo che, nonostante il forte legame con Achille, sempre al centro delle sue riflessioni, qui smette di vivere all’ombra del semidio (che io ho costantemente immaginato con le fattezze di Brad Pitt) e, crescendo, acquisisce un proprio ruolo in ogni vicenda con personalità e carattere. L’autrice, oltre a romanzare l’Iliade e, pare, altri poemi di cui ignoravo l’esistenza, si prende qualche licenza ma l’opera non ne viene intaccata, i miti greci vengono rappresentati nella loro veste più classica da una scrittura efficace, scorrevole e appassionante. Forse ho trovato un po’ sbrigativo il finale: l’uccisione di Patroclo, la vendetta di Achille e la sua fine sono raccontati in quattro paginette rispetto al volume del libro. Anche per questo, visto che l’Iliade non l’ha mai finita nessuno, farei leggere a scuola questo romanzo piuttosto che Omero, almeno ci si diverte e soprattutto si ha la possibilità di conoscere re, eroi, dei e guerrieri con le loro vicissitudini senza addormentarsi sui banchi.
Madeline Miller – La canzone di Achille
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