L’ultimo lavoro di Zerocalcare è un insieme di storie che raccontano il suo punto di vista su temi a cui si è dedicato nel periodo della pandemia, quali la condizione dei carcerati di Rebibbia, la gestione della sanità territoriale, il fenomeno della cancel culture, le condizioni del campo profughi di Makhmour, in Iraq. Roba che, se non la trattasse Zerocalcare con matita, pennarelli e ironia, non interesserebbe a nessuno e che invece arriva a toccare la sensibilità e la coscienza critica di tutti noi. Poi c’è l’ultima storia, onestamente la più bella, che racconta la genesi della serie Strappare lungo i bordi: come è nata, come è stata sviluppata e con quali mostri si è dovuto confrontare per realizzarla. Qui Zerocalcare è perfino riuscito a prevedere le poche sterili polemiche che ne hanno accompagnato il successo, spegnendole sul nascere con grande intelligenza. Un motivo in più per leggere il volume e (ri)guardare la serie.
Zerocalcare – Niente di nuovo sul fronte di Rebibbia
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