Leggi il titolo e ti aspetti un’apocalisse o chissà quale cataclisma. Conoscendo l’autore però sai che il suo genere è il noir, lo hai cercato apposta e allora immagini una trama con personaggi capaci di compiere i peggiori casini. Poi inizi a leggere e la monotonia del protagonista, scrittore fallito e mezzo alcolizzato che lavora in una fabbrica di aerei e cerca di districarsi quotidianamente dai problemi economici e di famiglia, ti fa intuire che forse l’inferno è proprio questo, la sua vita. Fai qualche ricerca, evitando gli spoiler, sperando che la storia prenda quota magari con un omicidio e invece scopri che si tratta del primo romanzo di Thompson, in gran parte autobiografico e che non è un noir. Però continui a leggere, superando la noia delle descrizioni esasperatamente dettagliate del lavoro in fabbrica, dei calcoli al centesimo su ogni spesa, dei dialoghi scadenti, degli eventi, inutili, che devi sforzarti di capire perché non vengono spiegati, con l’unica gioia di vedere le pagine che scorrono tutto sommato in fretta. L’ultima è quella che ti dà sollievo, il libro è finito, vai in pace a cercare il prossimo libro da leggere sapendo che non potrà essere peggiore.
Jim Thompson – Inferno sulla Terra
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