Il sottotitolo, “L’autobiografia di un genio“, è una mezza verità: di biografico c’è ben poco, a differenza del genio che invece abbonda, anche se bisognerebbe essere ferrati in materia (ed è complicato capire pure in quale materia) per seguire l’autore: invenzioni, intuizioni, visioni, riflessioni, brevetti, progetti… veramente tanta roba, senza dubbio rivoluzionaria per il periodo (fine ‘800, inizio ‘900) ma distante dai miei studi e dalle mie già scarse conoscenze per essere apprezzata in pieno. Qui racconta, con una buona dose di sacrosanta presunzione, cosa ha fatto e cosa avrebbe voluto fare nel campo – azzardo – dell’ingegneria elettrica (?) e quali sviluppi avrebbero portato le sue scoperte nel mondo. Era un genio e lo sapeva ma i dettagli della la sua vita sono accennati e solo quando riguardano il suo lavoro. Questo perché il volume altro non è che una serie di articoli, di per sé nemmeno entusiasmanti, messi insieme in modo abbastanza palloso e sconnesso da non so chi (forse un editore?), a mo’ di biografia, con risultati scadenti e poco attraenti. Del resto quasi tutti gli ingegneri sono poco interessanti.
Nikola Tesla – Le mie invenzioni
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