Era da un po’ che questo romanzo mi incuriosiva e, quando ho iniziato a leggerlo, mi è sembrato di guardare un film. Certi autori hanno la capacità di animare ciò che scrivono e Maugham è stato un mago, ha tirato fuori i protagonisti dalle pagine e gli ha dato la vita, descrivendo bene le loro personalità e i rapporti che si creano all’interno della storia. Oliver Haddo, il mago cattivo che vuole essere Dio, esercita sul lettore lo stesso potere che manifesta sugli altri personaggi, risulta tanto insopportabile quando affascinante. Peccato solo che questo suo carisma non sia stato supportato da una trama all’altezza né da spiegazioni soddisfacenti sugli avvenimenti. Succede di tutto e ci si deve accontentare del fatto che, essendoci la magia di mezzo, tutto poteva accadere. Inoltre, gli aneddoti che avrebbero dovuto rafforzare le convinzioni sulle sue capacità danno l’impressione di essere stati inseriti solo per far brodo o per celebrare le conoscenze sull’occulto dell’autore. Forse sono io troppo razionale e avrei dovuto rendermi conto che si tratta di un fantasy, ciò nonostante credo di aver letto un buon libro e spero di affermarlo, a differenza della povera Margaret, nel pieno possesso delle mie facoltà mentali.
William Somerset Maugham – Il mago
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