La mante

Pubblicato il

Categoria:

Che non è “l’amante” ma la mantide, quell’insettino orribile la cui femmina uccide il maschio e se ne nutre, staccandogli prima la testa, durante l’accoppiamento. Qui è una donna, la sempre bella ultrasessantenne Carole Bouquet, pluriomicida in carcere, la quale collabora con la polizia per catturare un assassino che, venticinque anni dopo, ne replica i delitti efferati. Va detto che gli uomini uccisi dalla mantide erano pedofili, violenti, degenerati. Un colpo di scena finale svelerà perché. Di colpi di scena in realtà ce ne sono tanti in questa miniserie targata Netflix, non annoia mai e, parte qualche buco di sceneggiatura nell’ultimo episodio, risulta ben fatta anche se non è per tutti. Alcune scene infatti sono piuttosto cruente, del resto parliamo di un thriller. Le citazioni poi si sprecano, da Shining a Il silenzio degli innocenti a Misery non deve morire (quelle che mi vengono in mente), è divertente ritrovarsele durante la visione. E, insomma, mi è piaciuta. Ah, alla fine lei muore. O forse no.

Commenti

Se vuoi…

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un’icona per effettuare l’accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s…

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

Crea un sito web o un blog su WordPress.com

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: