Le premesse in libreria erano buone. Mi incuriosivano il genere (il noir) e il nome sulla copertina di Massimo Carlotto, autore interessante di cui però non avevo mai letto nulla. I disegni in bianco e nero sembravano curati e così ho comprato questa graphic novel con discrete aspettative. Oggi me ne sono un po’ pentito. Non è un’opera orribile ma è chiaramente una sintesi della sintesi, a fumetti, di quello che è stato pensato come un romanzo e che in questa forma rende poco e niente. La storia è ambientata a Milano, con flashback che riportano agli anni ’80, alla Milano da bere in cui giravano tanti soldi non sempre puliti e in cui i giochi di potere facevano la differenza. C’è anche un cameo di Berlusconi con le sue donnine nude che inquadra perfettamente il momento. Poi intrighi, omicidi, vendetta. Nel complesso è un racconto banale, infarcito di nomi e fatti che non trovano la giusta dimensione e in cui abbonda quel dialetto milanese che mi sta sulle palle. Peccato per Massimo Carlotto, autore interessante di cui però non leggerò mai più nulla.
Massimo Carlotto, Pasquale Ruju, David Ferracci – Ballata per un traditore
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