I ragazzi della Nickel

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Secondo premio Pulitzer per la narrativa in tre anni per Colson Whitehead. Ho amato “La ferrovia sotterranea” e mi aspettavo molto da questo suo nuovo romanzo, ispirato tra l’altro a eventi reali, che mi ha coinvolto soprattutto perché l’ho letto nel periodo delle proteste scoppiate in tutto il mondo per l’uccisione di George Floyd e della conseguente diffusione del Black Lives Matter. Tuttavia non mi ha conquistato. Non è avvincente come immaginavo e i colpi di scena, che pure ci sono, vengono raccontati con poca enfasi, come se si spegnessero sul nascere. Tranne quello finale che in effetti riaccende tutta la storia. Diversi passaggi poi sono poco scorrevoli (forse per la traduzione?) e frenano la lettura: non che siano difficili ma capita di doverli rileggere per capire a chi o cosa si riferisse l’autore. Insomma, da un doppio Pulitzer pretendo un capolavoro e invece ho finito “soltanto” un ottimo libro.

Colson Whitehead – I ragazzi della Nickel

Commenti

2 risposte a “I ragazzi della Nickel”

  1. Avatar marisasalabelle

    Io, invece, La ferrovia sotterranea l’ho abbandonata a metà. Mi è sembrato un libro che non avesse nulla da aggiungere a quanto già si sa sullo schiavismo nel XIX secolo e dal punto di vista romanzesco mi è sembrato scialbo

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    1. Avatar Topper Harley

      Non credo avesse storici o documentaristici, per me è un romanzo avvincente al di là del tema, anche se in effetti non ho mai letto molto sullo schiavismo.

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