Ho decine e decine di romanzi di questo tipo a casa, quasi tutti in attesa da anni e quasi tutti ricevuti in regalo in un periodo in cui stavo per diventare un serial thriller. Ogni tanto ne prendo uno per cambiare genere, sicuro di trovare qualcosa che mi possa coinvolgere fino all’ultima pagina. Perché in effetti i grandi scrittori di thriller raramente deludono, a meno che i lettori non siano gli scassacazzi che non leggono altro e si lamentano, per giunta vantandosi, di aver capito chi fosse l’assassino già a metà libro. Anche se oggi i romanzi interessanti del genere non sono più quelli alla Agatha Christie, in cui ci si spreme per individuare il colpevole. Il Suggeritore si fa leggere per come è intricata la trama e sono intrigati i protagonisti, frega poco dell’identità del burattinaio. Certo, a volte si ha l’impressione di leggere un horror, a tratti assurdo, ma Carrisi è bravo a riportare ogni volta la storia sulla strada della decenza, soprattutto alla fine, tra le note dell’autore, quando afferma che molti tra i casi citati sono realmente accaduti. Sarà.
Donato Carrisi – Il suggeritore
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