Un romanzo alla “Narcos” da cui però non ha copiato niente, essendo stato scritto dieci anni prima della serie TV. Non ci sono le puntate ma capitoli che si allungano eccessivamente negli anni raccontando una specie di saga della lotta ai narcotrafficanti, con vicende personali a fare da contorno, in cui solo alla fine – e per fortuna – sembra trionfare la giustizia. Sembra, perché tra miriadi di schieramenti che vanno dall’FBI alla CIA, dalle FARC alla DEA, dai CCCP ai CSI, dal PD a M5S, non si capisce mai per chi tifare e, se per caso spunta un personaggio simpatico, ecco che lo ammazzano. Si salvano il protagonista, perché e figo e buono, e una bellissima escort che quando entra in scena fa sbavare il lettore. Naturalmente il protagonista figo è l’unico che non ci va a letto. Quindi no, la giustizia non trionfa. Però è stato bravo Winslow a farmelo credere ed a tenermi lì, pagina dopo pagina.
Don Winslow – Il potere del cane
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