Da appassionato della saga dei Florio, una famiglia che dal nulla è diventata tra le più ricche e potenti d’Italia tra l’Ottocento e la Prima Guerra Mondiale, ho (come si dice) divorato questo romanzo, ben scritto, avvincente e non privo di particolari sulla realtà del tempo, a Palermo, in Sicilia e in Italia. La storia ne racconta le vicende fino alla seconda generazione (peccato si fermi qui), a metà del XIX secolo e ne ricostruisce le fortune, gli intrecci famigliari, i rapporti con personaggi influenti di allora, le ambizioni e le innovazioni portate per accrescere i loro commerci, senza discostarsi da ciò che sono stati e hanno rappresentato i vari eredi. Il contesto storico viene descritto senza risultare pesante ed è facile oggi passeggiare per Palermo o fare un giro a Favignana per ammirare cosa ci hanno lasciato e sono stati capaci di costruire, non solo materialmente, gli Ignazio e i Vincenzo Florio. Fossero ancora in vita, probabilmente mi starebbero sulle palle ma, per fortuna, si sono quasi estinti e quindi posso ammirarli.
Stefania Auci – I leoni di Sicilia
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