Letto in poche ore di odissea tra aereo in ritardo e treni vari, il romanzo è molto scorrevole ma, dalle prime pagine accattivanti soprattutto perché ambientate in una Palermo che conosco bene, va scemando verso una conclusione prevedibile e nemmeno così definitiva. Qualche domanda sugli eventi resta e anche qualche buco nella trama: Calò, per esempio, che da mesi faceva domande sui genitori senza ricevere risposte chiare, doveva aspettare l’arresto di suo “padre” per fare una ricerca su Google?!
Alajmo per me è comunque un bravissimo scrittore, uno di quelli che mi tiene incollato alle parole, nonché un professionista che ammiro, nonostante non abbia ancora risposto alla mia richiesta di amicizia su Facebook.
Roberto Alajmo – Carne mia
Se vuoi…