In due parole: che palle. Ogni cosa è illuminata, si fa per dire. Qui di chiaro c’è poco o niente. Alcuni tratti sono commoventi e toccanti e, pur nella loro drammaticità, piacevoli da leggere. Altri sono curiosi e per questo vieni invogliato a girare pagina. Ma il resto. Il resto, cioè quasi tutto è confuso, nemmeno pesante, ma sconclusionato, poco scorrevole anche a causa nella narrazione di tre storie che si dipanano a ritmi alterni e in tempi diversi e che a volte obbligano a tornare indietro per capire se ci si è persi qualcosa, aspetto a mio avviso insopportabile in un romanzo. Quel che rimane alla fine è un buon libro e un mediocre romanzo: avendolo su Kindle, mi è rimasto solo un mediocre romanzo. L’autore credo poi sia disturbato o almeno lo è stato quando ha scritto quest’opera. O forse è un genio che io, solo io, non comprendo.
Jonathan Safran Foer – Ogni cosa è illuminata
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