Un piccolo saggio in cui si incrociano i nomi altisonanti di due fenomeni nel proprio campo. L’immenso Wallace scrive del tennista più grande di tutti i tempi, Federer, e lo fa da spettatore ammaliato quando il buon Roger era già un campionissimo ma non ci aveva ancora deliziato con le sue perle di longevità. Federer gioca ancora e vince, Wallace purtroppo non gioca più. Ci ha lasciato però, tra le tante, questa breve pubblicazione che anche chi non ama il tennis può sicuramente apprezzare, perché non parla solo del tennis, parla della bellezza.
David Foster Wallace – Roger Federer come esperienza religiosa
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