E staffetta sia. Perché me lo chiede Vann e perché si tratta di libri. Sono negato per le recensioni per cui mi limiterò a citare titoli ed autori.
1. Libri che possiedo
Leggo di tutto, dai classici ai saggi, dalla narrativa all’attualità soprattutto. C’è posto per i gialli, per i comici-ma-non-troppo e per i manuali. Poco, in tutta sincerità, per la poesia. Devo riconoscere che mi intrigano parecchio i testi di denuncia, quelli che propongono una visione alternativa dei fatti e una riflessione indipendente su ciò che accade. Un nome su tutti: Noam Chomsky. Ho anche parecchi libri di Stephen King, Stefano Benni, Daniel Pennac. Non saranno scrittori ma mi hanno molto coinvolto il Subcomandante Marcos e Gino Strada.
2. Ultimi libri comprati
Ora che ci penso dovrei aggiornare l’elenco qui a sinistra. I miei ultimi investimenti sono: Chomsky “La democrazia del grande fratello”, Daniel Weiss “Gli scarafaggi non hanno re”, Italo Calvino “Se una notte d’inverno un viaggiatore”.
3. Sto leggendo
“Gli scarafaggi non hanno re” e un volume sulla civiltà Maya. Ho appena finito “Come un romanzo” di Pennac e “Il demone meschino” di Fedor Sologub.
4. Suggerisco
Chi mi conosce lo sa bene. I libri che mi hanno cambiato la vita: George Orwell “1984”, Ray Bradbury “Fahrenheit 451” e Aldous Huxley “Il mondo nuovo”. Li consiglio, senza presunzione, a chi vuole riflettere sulla società in cui viviamo. Aggiungerei il discusso “Loro” di Jon Ronson. Cambiando genere, ricordo con piacere “Il Maestro e Margherita” di Michail Bulgakov, l’originalissimo “Survivor” di Chuck Palahniuk e il simpatico “Alta fedeltà” di Nick Hornby. Un thriller molto particolare è “Elogio del pezzo mancante” di Antoine Bello.
5. Non suggerisco
I peggiori acquisti della mia vita. Il parere è del tutto soggettivo: Sergio Bambarèn “Vela Bianca” e Jonathan Carroll “Mele Bianche” sono orribili. C’entrerà il bianco?
Il testimone, come al solito, me lo tengo stretto.
Se vuoi…