
Una storia di spionaggio made in UK abbastanza improbabile, quasi improponibile. Sono però solo sei puntate che, in pausa pranzo, a spizzichi e bocconi, sono riuscito a guardare con un occhio. L’altro non si è perso granché. Non che la serie sia brutta, anzi fa il suo dovere. Intrattiene, coinvolge, scorre su una trama sufficientemente interessante, a tratti comica e ben impacchettata per il Natale. Tuttavia, non decolla mai. Colpa anche di certi picchi di romanticismo evitabili, pieni di stereotipi visti e rivisti. Manca l’azione e solo qualche scontro all’ultimo sangue dà un po’ di sapore al polpettone. Il resto è prevedibile, non ci sono grossi acuti e, purtroppo, sono sempre stato abbastanza immune al fascino di Keira Knightley. Perfino l’incidente diplomatico che avrebbe potuto far scoppiare una guerra tra USA e Cina sembra una barzelletta. Per non parlare dei super-cattivi, una famiglia criminale così potente che si scioglie davanti a quattro scappati di casa. Ci fosse stato James Bond, avrebbe avuto senso. Ma Keira, nella doppia veste di mogliettina del ministro della difesa e spia implacabile, non funziona bene, specie nei flashback in cui spara e ammazza col pancione, incinta di due gemelli. Se questa è la proposta natalizia di Netflix, preferisco continuare ad affidarmi ad Una poltrona per due, Black Doves è un pacco da riciclare ai parenti lontani.




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